Procedi all'ordine #4 - I consigli di Mattia Ravanelli e Francesco Fossetti
Giochi grandi, giochi indie, maglioni incredibili
Procedi all’ordine è una rubrica che segnala cose belle, utili o bizzarre da comprare. Il suo obiettivo è quello di aiutare voi negli acquisti e me nel diventare ricco. Fatene buon uso e se la ritenete utile condividetela!
I consigli di Mattia Ravanelli
Hi-Fi Rush - Perché non chiudere l’anno scoprendo come si era aperto? A gennaio Bethesda e Microsoft hanno tirato fuori dal cilindro Hi-Fi Rush, un gioco d’azione ad altissimo tasso di colori, musica, ritmo e stile. Hi-Fi Rush è stato realizzato da Tango Gameworks, lo stesso studio noto per la terrificante serie The Evil Within (e anche Ghostwire: Tokyo, che pure non è rilassantissimo). Ma Hi-Fi Rush è tutt’altra cosa e chiede di abbattere una miriade di cattivi con assoli e power chord. Va detto che pure una chitarrata in piena fronte garantisce il risultato.
Hi-Fi Rush è disponibile per Xbox Series X|S ed è anche incluso nel Game Pass.
Bonus Stage - Se poi l’estetica di Hi-Fi Rush vi ha già convinto, non perdete tempo e procedete con l’acquisto del deskmat a tema. Si tratta di un tappetino su cui appoggiare tastiera e mouse, che quindi vanno a coprire l’illustrazione del gioco. Sì, potrebbe sembrare stupido, ma se sarà la cosa più scema che vi capiterà di fare a Natale, vi sarà andata alla grande.
Street Fighter 6 - Fa un po’ specie pensare a Street Fighter 6, soprattutto al numero. Soprattutto perché finora il gioco aveva utilizzato i numeri romani, ma anche perché è un “6” davvero brutto. C’è anche il fatto che chi ha più di quarant’anni si è visto tutta la serie e ora deve scendere a patti con la realtà (cioè che si invecchia, che poi è l’alternativa preferibile a quell’altra). Comunque Street Fighter 6 è un signor gioco e ha consolidato la posizione di Capcom al comando del settore dei picchiaduro uno-contro-uno. Oltre a un sistema di gioco interessante e a un sacco di modalità, al di là di una cura certosina per il gioco competitivo, la novità è che, questa volta, Street Fighter si dimostra anche più generoso e comprensivo nei confronti di chi non è proprio un manico, controller alla mano.
Street Fighter 6 è disponibile per PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Bonus Stage - A proposito di controller: quello standard di PlayStation e Xbox potrebbe impedirvi di raggiungere i livelli a cui potete giustamente aspirare. La cosa si può risolvere chiedendo a Hori, che ha realizzato l’Hori Fighting Commander Octa. È pensato apposta per i picchiaduro e propone sei pulsanti frontali (sacrificando nel frattempo la seconda levetta analogica, quella di destra). Il feedback dei pulsanti è eccellente e l’affidabilità dei movimenti della croce direzionale pure. È disponibile anche nella versione Xbox.
Resident Evil 4 Remake - La campagna di remake di Resident Evil, lanciata da Capcom qualche anno fa, potrebbe aver toccato nel 2023 il suo punto più alto. Resident Evil 4 Remake è stato capace di riprendere un classico moderno, il quarto capitolo pubblicato in origine nel 2005, e ritoccarlo quanto basta per togliergli di dosso quel poco di polvere che si era depositata. Resident Evil 4 non è più il faro guida di tutti i grandi giochi d’azione, come era stato al suo debutto, ma è tuttora un’avventura a tratti sorprendente, a tratti terrorizzante e quasi sempre molto divertente. “Divertente” non è un termine che è stato associato spesso alla serie, prima di questo capitolo, ma Resident Evil 4, con un sistema di movimento e di puntamento finalmente degno di questo secolo, era ed è rimasta proprio una goduria da giocare. Tanto più oggi, che da vedere è tornato a essere uno spettacolo.
Resident Evil 4 Remake - è disponibile per PlayStation 5 (ma anche 4) e Xbox Series X|S.
Bonus Stage - Se volete far capire a tutti che casa vostra non è come le altre, che ne dite di appendere in giro gli stemmi di Resident Evil Village? Sono elegantissimi e donano una luce diversa a ogni corridoio o all’ingresso delle stanze. Successo assicurato!
Sonic Superstars - È il nuovo gioco dedicato al riccio blu di Sega, quello che trent’anni fa ha lasciato intendere che si potesse fare qualcosa per togliere un po’ di terreno sotto alle scarpe degli idraulici di Nintendo. In quanto gioco di Sonic, vive per forza di cose di alti e bassi. La buona notizia è che gli alti sono molto alti, tra i più alti mai conosciuti da Sonic. I bassi non sono poi così bassi, anche se rimangono bassi e includono tutta la dinamica di gioco che dovrebbe essere quella più nuova e interessante: il multiplayer collaborativo. Fate finta che non ci sia e passate dal via.
Sonic Superstars - è disponibile per Switch, PlayStation 5 (ma anche 4) e Xbox Series X|S (va bene anche per One).
Bonus Stage - I livelli pieni di neve sono una costante dei giochi di piattaforme e quindi anche di Sonic. E poi Sonic Team ha una storia tutta sua con il Natale (qualcuno si ricorda di Christmas NiGHTS? È successo nel 1996). Quindi, insomma, come si fa a non voler tirare dal primo di dicembre e fino alla notte delle notti, con il calendario dell’avvento adeguato?
Gran Turismo 7 - Io non lo so come sia Gran Turismo 7, perché non ce l’ho. L’unica volta che l’ho visto da vicino è stato a casa del titolare di questa newsletter, che solo pochi mesi fa si era totalmente scordato di averlo. Però voglio comprarmelo da un bel pezzo e, chi lo sa, potrei anche dar retta ai consigli di questa newsletter e comprarmelo. Anche se il fatto che chi ne ha scritto abbia ammesso di non averlo mai giocato, non mi convince molto. Vabbè, ma è così importante? È Gran Turismo, è un gioco di guida esigente il giusto ed elegante come nessun’altro. Sì, è veloce e con un suo modo di essere spettacolare, ma quel suo modo è lo stesso che caratterizza anche l’estetica dei menu, la scelta dei font e tutto il resto. Ed è un modo elegante. Quando giochi a Gran Turismo ti senti sempre come in una piccola caffetteria giapponese piena di legno scuro e una musichetta inclassificabile in filodiffusione a massaggiarti i timpani.
Gran Turismo 7 è disponibile per PlayStation 5 (ma anche 4).
Bonus Stage - Eleganti sono anche le coperture della console che Sony propone per entrambi i modelli di PlayStation 5 (attenzione, non sono compatibili con il modello lanciato a novembre 2023). Vengono proposte in vari colori, ma il suggerimento è di prendere in seria considerazione quelle Cobalt Blue. Costano 59 euro (e 6 euro massimo di spedizione).
DLC - E infine un classicone senza tempo, ma che in realtà di tempo ne ha e nemmeno troppo: i finti maglioni brutti di Natale. Da qualche anno si sono moltiplicati, ma personalmente trovo irritante il fatto che siano tutti stampati e pure malino. Detto questo, l’idea che siano fatti così-così, potrebbe essere perfettamente coerente con la loro natura di “maglioni brutti”. Quindi abbracciate l’idea di mettervene in casa almeno uno o, perché no (per molti motivi, ma tenetemi il gioco), regalarlo ad amici e familiari.
Ne avevo trovati un po’, ma sono tutti finiti. Tranne questi due, che quindi devono essere i più brutti tra i maglioni brutti di Natale. Il che è perfetto.
Il maglione brutto di Natale di Sonic a 38 Euro circa (più 17,90 Euro di spedizione ed eventuali spese doganali).
Il maglione natalizio non proprio bello di Pentiment Frog a 46 Euro circa (più 10 Euro di spedizione).
scrive di videogiochi (bene) da un sacco di tempo. Lo ha fatto tra gli altri per Nintendo la Rivista Ufficiale, Game Power e IGN e oggi investe una quantità di tempo incompatibile con la vita moderna nella sua newsletter Le parole dei videogiochi, alla quale vi consiglio di iscrivervi.
I consigli di Francesco Fossetti
Mi sono accorto che negli ultimi tempi preferisco i giochi che mettono in moto il cervello più che i polpastrelli. Dev’essere l’età.
Mi perdonerete quindi se quelle che vi consiglierò saranno avventure compassate, ragionate, se non addirittura alcuni dei temibili giochi-in-cui-ti-blocchi. Per dieci, venti, trenta minuti; finché non superi l’enigma o non hai capito chi ha ammazzato chi, sono fatti tuoi: stai lì e non ti muovi. Pensavate che si fossero estinti negli anni ‘90, e invece eccoli che rispuntano.
Parto dai giochi investigativi, che dopo l’apoteosi di Return of the Obra Dinn (do per scontato che questo lo conosciate) stanno vivendo, se non una seconda giovinezza, un timida rinascita. Ecco: The Case of the Golden Idol guida questa rinascita e lo fa con una struttura brillante e sagace. Lo so che a vederlo sembra il fratello storto di Beavis & Butt-head disegnato con Paint (non la migliore delle presentazioni, devo ammettere), ma fidatevi: è un bellissimo gioco di indagini che, di caso in caso, costruisce una backstory con più di un colpo di scena. Lo consiglio oggi anche se è uscito l’anno scorso perché sono stati pubblicati anche due DLC e così Golden Idol mi ha accompagnato fino a qualche mese fa. Mi è piaciuto così tanto, anche se i DLC non sono all’altezza dell’investigazione principale, che spero sentitamente che il team di sviluppo (Color Grey Games, sono lettoni) voglia sviluppare altri “The Case of”.
Un altro investigativo particolare è Strange Horticulture. Lo vedi e ti immagini uno di quei gestionali in cui devi gestire una serra e far crescere funghi e pianticelle… e invece no: bisogna di fatto ricostruire un erbario indagando le proprietà di piante fantastiche, sulla base delle richieste dei clienti e di qualche scampagnata. In fin dei conti è un po’ troppo facile e leggermente ripetitivo, ma rappresenta un buon palliativo se siete in astinenza da logica deduttiva (non ci finite dentro, è peggio delle canne).
Se invece volete provare un’indagine linguistica: Chants of Sennaar. Si scala la torre di Babele cercando di capire i meccanismi di cinque diverse lingue, con regole sintattiche e grammaticali diverse. Parte alla grande, si perde sul finale, resta un’esperienza unica e piacevole anche a livello estetico.
Se invece delle investigazioni preferite i puzzle game in prima persona (The Witness e i due Portal imprescindibili), quest’anno è uscito Viewfinder: un gioco in cui potete imprimere sulla realtà degli elementi fotografati su una polaroid. Difficile da capire? Fotografate una scala, vi spostate in un’altra parte del livello, la “spatasciate” contro un muro su cui volete salire. In realtà il gioco è anche più complesso di così; gioca un po’ con le prospettive come Superliminal, si diverte a cambiare stile facendovi pasticciare con disegni, render 3D e varie altre robette carine.
Poche settimane fa è uscito anche il sequel di The Talos Principle, una saga che mescola enigmi e filosofia. Il primo parlava di filosofia esistenziale, il secondo si sposta su una dimensione sociale e aumenta notevolmente la varietà di oggetti con cui interagire, il senso di scala, l’ambizione. Giocare.
Cocoon, sviluppato da alcuni ex-membri di Playdead (quelli di Limbo e Inside), cambia invece prospettiva: sceglie una visuale isometrica per proporre enigmi che forse, se mi ricordo bene le due lezioni di geometria dell’università, potrebbero essere definiti “topologici” (nel caso abbia detto una boiata mandate delle mail a Zampa per correggermi!). Ovvero di indagine dello spazio, di capire come faccio a passare di qui portando questa sfera, quando devo lasciarla e quando riprenderla. Cose così. In aggiunta c’è anche una discorso sulla ricorsività che rende gli enigmi gustosi e sufficientemente stimolanti (ma mai insormontabili).
Bonus veloce: Citizen Sleeper. Metà visual novel, metà board game digitale, una science fiction di stampo cyberpunk a tratti persino originale. Fra poco esce il due. L’ha fatto Jump Over the Age che poi è il team di Gareth Damien Martin che ha fatto anche In Other Waters che un gioco di esplorazione aliena tutto giocato su un’immensa cartina topografica.
Fine. Sappiate che Zampa mi aveva chiesto i “giochi hipster”.
Francesco Fossetti è nel giro dei giochini elettronici da un sacco di tempo, prima come coordinatore e front man di Everyeye, poi come 50% di RoundTwo, un canale Twitch che probabilmente dovrebbe entrare a far parte dei vostri preferiti. Con lui faccio anche Joypad.
Questo era il quarto numero di Procedi all’ordine, la rubrica dedicata ai consigli per gli acquisti di Barili Esplosivi. Le prime tre erano su libri, accessori e videogiochi mentre la prossima sarà sui giochi da tavolo, le bizzarronate e tutto quello che può essere un bel regalo. O uno brutto.
Alcuni dei link presenti in questa rubrica hanno un’affiliazione, per cui una piccola quota dei ricavi (e questo non incide sul prezzo) arriva direttamente a me. Ovviamente potete comprare le stesse cose ovunque le troviate. Certo, così non riuscirò a comprarmi una Hummer Limousine ma me ne farò una ragione.