La "rot economy" non l'ha inventata Elden Ring
Ma anche un gioco che esce con 22 anni di ritardo, la beta di Concord e un mistero avvolto in un cappello da cowboy.
Il barile esplosivo di questa settimana viene da Sleet Fighter (2024), un mini-game all’interno di DOTA 2 (Valve, 2013).
Non ci crederete, ma quel barile sta proprio per esplodere.
Qualche giorno fa Microsoft ha cambiato prezzi e parte dei servizi legati ai diversi livelli del suo Game Pass, eliminandone la versione solo console (per ora rimane attiva per chi è già abbonato) e sostituendola con una chiamata Standard, che però non ha i giochi il giorno dell’uscita, e alzando il prezzo della versione Ultimate, l’unica con di fatto tutto, da 14,99 dollari a 17,99 dollari al mese. Tralasciando le lamentele dell’utenza (certamente legittime ma in ogni caso legate banalmente all’utilizzo che si fa del servizio) mi sembra che ci sia una certa divisione anche tra molti commentatori, che farei rientrare in queste due categorie:
Mozione “Lasciamoli Lavorare”, portata avanti da Chris Dring, che sostiene sia inevitabile una rimodulazione in questo del senso del servizio se si vuole sperare di renderlo sostenibile economicamente, soprattutto visto che Microsoft ha deciso di includerci Call of Duty (e che quindi molti che compravano il gioco a prezzo pieno verosimilmente si faranno solo qualche mese di Game Pass spendendo meno).
Mozione “Siete dei Maledetti”, perfettamente descritta da Riley MacLeod su Aftermath: questa mossa si incastra in un molto più ampio processo di “enshittification” di internet (cioè di rendere terribili e costosi servizi diventati indispensabili), prodotto principale della “rot economy”, cioè «quella tendenza, molto visibile nel mondo tecnologico ma anche in altri ambienti, per la quale le aziende non creano più prodotti o servizi che debbano essere buoni, ma che semplicemente debbano far guadagnare più soldi».
Ovviamente ci sono in mezzo mille altre cose, motivazioni e giustificazioni, ma, se lo chiedete a me, mi sembra difficile non essere d’accordo, o quantomeno simpatizzare, con l’ultimo passaggio di quello che scrive MacLeod:
These Game Pass changes don’t make it easier for you to play Xbox’s games […] They just make things cost a little more, and suck a little more, and open the door for the goons at the top to keep seeing how much they can make things cost, and suck, so they can stuff their big sacks with cash before the whole thing collapses.
Star Citizen scansati proprio (spoiler: il link non parla di Star Citizen ma di Kien).
Switch è la console di Nintendo che è durata di più.
Il piano triennale di Blumhouse Games, il neonato editore di piccoli videogiochi horror, procede più speditamente del previsto.
Harmonium: The Musical, l’avventura sviluppata da The Odd Gentlemen che fa un uso notevole della lingua dei segni, sembra promettere sempre meglio.
Sony sta provando a capire se Palworld può davvero essere il prossimo Pokémon.
A volte per combattere l’omofobia basta avere un amico gay. Ma per davvero.
Se siete appassionati di Elden Ring milionari, questo librone potrebbe fare per voi.
Kotaku Australia chiude.
L’importanza della musica di Gustavo Santaolalla all’interno di The Last of Us.
Questo weekend si può provare la beta di Concord. Serve solo essere abbonati a PS Plus.
Una delle storie che mi sta appassionando di più negli ultimi anni: come mai in Pokémon GO non c’è Caterpie con il cappello da cowboy?
Questa settimana sono usciti:
9 luglio
Once Human (PC), di cui si capisce poco, francamente.
11 luglio
Anger Foot (PC), che è un gioco con i calci nei piedi.
Al prossimo barile!
Dallo stesso party:
Le parole dei videogiochi | dalle parole al succo del discorso
Heavy Meta | scrivere di cultura pop
La newsletter che hai appena letto è stata riletta e corretta da Floriana Grasso, che è cintura nera di correzioni e risponde sempre se le scrivi. Perché alla fine, anche se Barili Esplosivi è facile da scrivere e veloce da leggere, è sempre meglio che qualcuno controlli il tuo lavoro.
Personalmente faccio il tifo per “Lasciamoli Fare” nella speranza che prima o poi trovino la quadra sulla sostenibilità. Sicuramente in Microsoft ci credono ancora molto visti gli ultimi investimenti. Sicuramente questo aumento di prezzo non sarà l’ultimo.
Per quanto sia “rot” secondo me la strategia di Netflix, purtroppo i risultati gli stanno dando ragione.